Il programma della serata intende abbracciare il pubblico nei diversi aspetti ritmici e melodici del mondo delle percussioni. “Le percussioni hanno un aspetto vivente, un aspetto sonoro che è più vivo degli altri strumenti. Più immediato. L’attacco del suono si avverte più nettamente, più rapidamente” diceva E. Varèse.
La serata si apre con un brano del compositore americano S. Reich, rappresentante per antonomasia della musica minimalista. La Toccata di Koppel, compositore danese, vede entrare in scena due strumenti melodici come il vibrafono e la marimba. Cambia nuovamente la prospettiva dell’ascolto nel brano di Urabl/Stadler in cui su una parte cantata il pubblico verrà avvolto da ritmi latini. In As One di Koshinski si trova la virtuosità di due set speculari di multi percussioni che dialogano tra loro; conclude il concerto lo spettacolare brano di M. Miki “Marimba Spiritual”, composto tra il Natale del 1983 ed il 1984. Il 1984 fu anche l’anno in cui molte persone morirono per fame in Africa. Da persona che aveva vissuto esperienze simili di sofferenza prima e dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Miki non poteva rimanere in silenzio. Il gruppo di percussioni “two for two times” nasce dall’amicizia di quattro professionisti stabili in tre diverse orchestre italiane (Rai di Torino, Fenice di Venezia e Lirico di Cagliari) con il desiderio di diffondere i loro strumenti nel repertorio cameristico, valorizzando le potenzialità timbriche e virtuosistiche dell’immenso mondo degli strumenti a percussione.
Sala Cinema
Il nome del paese compare per la prima volta citato in un atto di donazione risalente al 778 d.C. Il comune sorge lungo le rive del torrente Degano e, grazie ai 900 m. d’altezza, risulta essere non solo uno dei comuni più settentrionali del Friuli, ma anche uno dei più elevati. Situato nello splendido comprensorio delle Alpi Carniche, dove svetta il Monte Coglians che, con i suoi 2780 m., è la vetta più alta della regione. Luogo ideale di vacanza per chi ama lo sport, la natura incontaminata, il silenzio, la tranquillità e la cultura delle tradizioni.
Fotografia di Ulderica Da Pozzo