Il poeta dell’Ottocento friulano Pietro Zorutti, ha dedicato allo Strolic molta parte della sua produzione letteraria. Lo Strolic Furlan (l’Astrologo Friulano) è una sorta di almanacco, o meglio, un calendario composto in forma poetica. Zorutti ne scrisse svariati, per un totale di 23 numeri, pubblicati inizialmente ogni tre anni, successivamente con frequenza annuale, nel periodo compreso tra il 1854 e il 1862. L’ultimo numero uscì nel 1866, l’anno prima della morte del poeta. Sono vere e proprie collezioni di poesie dedicate ai 12 mesi dell’anno, nei cui versi si percepiscono le stagioni, il mutare ciclico del tempo in armonia con concentrati di saggezza ed esperienza popolare, dove l’autore ha saputo fondere eleganza letteraria e acuta capacità di analisi della natura umana. I mesi diventano così, grazie a Zorutti, dei personaggi vivi e pulsanti, ognuno con una propria e definita personalità. Nato da un’idea del maestro Luca Bonutti, Strolic è diventato un progetto musicale grazie al lavoro compositivo del maestro Valter Sivilotti, il quale ha inserito nell’organico un coro maschile, fisarmonica, chitarra e contrabbasso, tutti strumenti legati alla musica popolare, ma sapientemente utilizzati nelle loro specifiche potenzialità virtuosistiche, ai quali si aggiungono una voce solista ed un narratore.
Il Coro Natissa di Aquileia a voci maschili, conta oggi quaranta coristi. Diretto da Luca Bonutti, il coro si dedica allo studio del repertorio della polifonia sacra e profana con nuovi programmi di canto popolare, esecuzioni di opere di autori contemporanei e diverse incisioni discografiche, collaborando frequentemente con formazioni orchestrali, artisti e solisti di livello. Questo impegno ha permesso al coro di esibirsi in importanti concerti e rassegne in Italia e all'estero. Ad accompagnarli nel progetto Strolic, su musiche di Valter Sivilotti, un ensemble di musicisti tra i migliori a livello regionale e nazionale: Sebastiano Zorza alla fisarmonica, Marko Feri alla chitarra, Mauro Meroi al contrabbasso, la cantante Dorina Leka e l’attore Omero Antonutti.
Centro di Aggregazione "Romano Treu"
Il centro di Moggio Udinese offre una bella passeggiata dove si possono ammirare ancora esempi di architettura padronale e liberty. Si trova poi il caratteristico Borgo Linussio, situato in località Glerie nei pressi del torrente Aupa, che per volontà di Jacopo Linussio da Paularo, dal 1717 divenne sede dell’opificio di famiglia, ridando così vita alla tessitura e filatura a domicilio in Carnia e in Canal del Ferro. La musica e la melodia da sempre conquistano il cuore dei moggesi, infatti è stata culla del musicista e compositore Vittorio Franz, ma anche di strumentisti e non solo, basti ricordare il Maestro liutaio Mario Tolazzi i cui strumenti vengono suonati presso il Conservatorio J. Tomadini di Udine.
Fotografia di Ulderica Da Pozzo