È un sonatismo contraddistinto da un lirismo inusuale che trova espressione nell’organico di viola e pianoforte, a dare compiuta resa alle personalità artistiche di tre grandi autori tedeschi riuniti in un programma da camera di grande trasporto emotivo. Sono Mendelssohn, Schumann e Brahms, qui ravvicinati per ideale estetico, forma e organico strumentale. È la Sonata del giovane Mendelssohn, che oltre a essere stato un grande pianista fu anche abile violinista e violista, a dare la tempra degli impasti timbrici e delle rese tematiche e armoniche che particolarizzano questo capolavoro in tre tempi. A lui segue Schumann con l’Op. 70, una bifora sonora nata per corno, ma adattabile con efficacia a vari strumenti, “superba, fresca, appassionata”, come scrisse la moglie Clara. Completa questo elegiaco viaggio sonoro l’opera matura di Brahms, definito da Wolff l’epigono di Schumann e Mendelssohn, con una Sonata malinconica e introversa in quattro tempi che si chiude con un esuberante Vivace. Il violista Luca Ranieri e il pianista Matteo Andri, musicisti di fama internazionale con innumerevoli concerti, palmarès di vittorie e un’intensa attività didattica, sono la formazione ideale per questo programma pieno di affetti e d’incanti.
Palazzo Veneziano
Malborghetto-Valbruna è una località montana situata a poca distanza dagli impianti sciistici di Tarvisio. È un ottimo punto di partenza per escursioni, trekking, camminate e ciaspolate. Tra i luoghi culturali di maggiore interesse si ricorda il cinquecentesco Palazzo Veneziano che ospita il Museo Etnografico, dove storia, peculiarità ambientali e tradizioni del territorio, vengono raccontati in un ricco percorso accuratamente allestito. Di fronte al palazzo è ubicata la chiesa della Visitazione di Maria e Sant’Antonio risalente al XIII secolo. Divenne parrocchia nel 1484 per volontà del vescovo di Bamberga, allo scopo di riunire tutti i borghi di etnia tedesca in un’unica cappellania. L’attuale costruzione risale probabilmente al 1560 circa, ma ha subito diversi rimaneggiamenti e restauri successivi.
Fotografia di Ulderica Da Pozzo