Napoli ha origini remote che si perdono nella leggenda e nel mito: già l’antico suo nome, Parthenope, si riferisce a una bellissima sirena ed al suo canto melodioso, che aleggia tra i vicoli, le marine, i colli e naturalmente nel cuore e nell’anima della gente. La primitiva città, più volte distrutta e poi ricostruita, fu la Nea-Polis, città baluardo di passati splendori, capitale antica di cultura e di arte ancora oggi ricca di un fascino alquanto misterioso. La Canzone Napoletana, una delle sue espressioni d’eccellenza, è sicuramente un mirabile esempio di alchimia estetica il cui distillato, mosaico di rara bellezza, è universalmente riconosciuto ed apprezzato. In essa si fondono diverse forme espressive stilisticamente rintracciabili in quelle culture dell’area mediterranea con le quali Napoli, vero e proprio crocevia del Mare Nostrum, è venuta continuamente a contatto. Nello specifico sono stati scelti gli esempi fondamentali della Canzone Napoletana antica (popolare, classica e d’autore nel rispetto delle sonorità originarie) per realizzare un racconto, breve ma efficace, delle origini di un genere ormai riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità. Concerto organizzato da ERT in collaborazione con Carniarmonie
Sala Cinema
Il nome del paese compare per la prima volta citato in un atto di donazione risalente al 778 d.C. Il comune sorge lungo le rive del torrente Degano e, grazie ai 900 m. d’altezza, risulta essere non solo uno dei comuni più settentrionali del Friuli, ma anche uno dei più elevati. Situato nello splendido comprensorio delle Alpi Carniche, dove svetta il Monte Coglians che, con i suoi 2780 m., è la vetta più alta della regione. Luogo ideale di vacanza per chi ama lo sport, la natura incontaminata, il silenzio, la tranquillità e la cultura delle tradizioni.
Fotografia di Ulderica Da Pozzo