Forse la vittima più significativa della Grande Guerra fu quel “corpo culturale” multiforme che oggi chiamiamo Mitteleuropa. Ecco la storia di uno scontro tra Augusto J., vecchio leone del concertismo pre-bellico, scaltro committente di un “preludio musicale” per la raccolta di fondi per erigere un “Monumento al Fante Vittorioso” del 1915, e il giovane Eugenio V., compositore geniale, angosciato dal terrore di cadere nella vana retorica: scrivere un quartetto d’archi adatto alle esigenze ma non proprio in linea col suo sentire. Quindi musica per una Vittoria o musica per una Sconfitta?... Futuro o Passato?... Raffiora immediato lo spettro che aveva ossessionato molti artisti in quel terribile 1915, un crudele momento di Attesa!..., Das Warten!... Il cruccio era: giurare fedeltà assoluta al Melos italiano tra Verdi e Puccini... oppure sostenere a spada tratta la migliore tradizione d’Oltralpe, da Beethoven a Richard Strauss? Quel Monumento, il “Fante Vittorioso”, appare sempre più come un terribile quanto mozartiano “Commendatore” moderno, che incalzante richiama gli Artisti, eterni Don Giovanni, a chiarire la propria posizione e dare una risposta... Portare Luce nel Mondo dei Suoni anche per i poco noti o i dimenticati, questo è l’intento del Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum, struttura di produzione artistica per la valorizzazione di partiture musicali e teatrali. La Casa del Lavoratore Teatrale è un’associazione tra artisti del teatro costituitasi nel 2012. In essa si sono riuniti, attorno ad un progetto di recupero sia della centralità dell’attore che della missione civile del teatro, molti tra i più rappresentativi artisti regionali del settore, italiani e sloveni.