Per secoli, le cime più orientali delle Alpi sono state il confine naturale tra il mondo latino, quello germanico e quello slavo. Oggi, in tempo di pace, parlano ancora le lingue di tutte queste popolazioni e sono terra di incontro e di amicizia. Ne è simbolo il monte Lussari, all’estremo nordest dell’Italia, con il suo santuario che può a ragione definirsi europeo, perché è meta di pellegrinaggi dei tre popoli.
Secondo un’antica tradizione, il santuario ebbe origine nel 1360 in seguito a una serie di fatti miracolosi: un pastore trova le pecore del proprio gregge inginocchiate attorno a un cespuglio e con grande meraviglia si accorge che al centro del cespuglio c’è la statuetta di una Madonna col Bambino. Il pastore la consegna al parroco di Camporosso, ma la mattina seguente la statua viene ritrovata di nuovo sul Lussari, sempre attorniata dalle pecore inginocchiate. L’episodio si ripete una terza volta. Il patriarca di Aquileia, informato del fatto, ordina che sul luogo venga costruita una cappella.
Della cappella originaria non vi sono più tracce; l'edificio attuale è il risultato di ricostruzioni e ampliamenti di un edificio del XVI secolo.