JAN GARBAREK sassofonista e compositore norvegese. Suona il sassofono tenore e soprano ed è attivo nei generi del jazz, della musica classica e della world music.
La musica di Garbarek costituisce una delle bandiere della casa discografica ECM, che praticamente ha pubblicato tutti i suoi dischi. A partire dalla fine degli anni settanta, Garbarek ha sviluppato uno suo stile di ispirazione lieve e lunare che utilizza toni acuti e lunghe note sostenute che ricordano gli inviti alla preghiera islamici nonché l’uso generoso del silenzio. Fece le sue prime incisioni alla fine degli anni sessanta. Seguace della prima ora del free jazz di Albert Ayler e Peter Brötzmann, nel 1973 voltò le spalle alle aspre dissonanze del jazz d’avanguardia. In qualità di compositore, Garbarek si ispira profondamente alle melodie folk della Scandinavia, una eredità dell’influenza di Albert Ayler. È un pioniere delle composizioni di ambient jazz, degno di nota a questo proposito è l’album Dis del 1976. La sua trama, che rifiuta le notazioni tradizionali tematiche (come possono essere esemplificate da un Sonny Rollins), a favore di uno stile, descritto dai critici Richard Cook e Brian Morton come “di impatto scultoreo”, ha diviso la critica (una minoranza della quale lo ha definito New Age). Dopo aver registrato una serie inaspettata di album di avanguardia, Garbarek raggiunse le vette internazionali a metà degli anni settanta suonando jazz post-bop, sia come leader che come componente del famoso “European Quartet” di Keith Jarrett. Raggiunse un notevole successo commerciale in Europa con Dis, una collaborazione meditativa con il chitarrista Ralph Towner. Parti di Dis sono state frequentemente usate in parecchi film o documentari. Nel 1986 la musica di Garbarek cominciò ad incorporare sintetizzatori ed elementi di world music. Nel 1993 il disco Officium, realizzato in collaborazione con il gruppo vocale di musica antica Hilliard Ensemble, divenne uno dei dischi in assoluto più venduti dalla ECM, raggiungendo le vette delle classifiche in parecchi Paesi europei. Il seguito, Mnemosyne, fu registrato nel 1999. Nel 2005, l’album In Praise of Dreams ha ottenuto la nomina per il Grammy Award.