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Improvvisazioni per organo

Cercivento
Pieve di San Martino
01 / 08
Venerdì 1 Agosto 2008 - Ore 20:45

Fausto Caporali organo
 

FAUSTO CAPORALI si è diplomato nel 1981 in Organo e Composizione organistica al Conservatorio “G. Verdi” di Milano studiando con Gianfranco Spinelli e nel 1983 ha conseguito il titolo di Maestro in Canto Gregoriano al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra. Si è in seguito perfezionato partecipando ai corsi di H.Vogel (musica organistica barocca della Germania del Nord), A.Isoir (musica francese del periodo barocco), E.Kooiman (musica francese), L.Rogg (Bach, Mozart, improvvisazione), M.C.Alain (Bach, Alain), D.Roth (sinfonismo francese moderno), G.Parodi (romanticismo tedesco). Ha studiato privatamente a Parigi con D.Roth ed ha frequentato ad Haarlem i corsi estivi di improvvisazione di N.Hakim. Per Armelin Musica – Padova ha pubblicato “L’Improvvisazione Organistica - Un metodo teorico e pratico”, “Propedeutica all’improvvisazione organistica”, un volume sull’opera organistica di O.Messiaen ed ha curato pubblicazioni di musiche inedite di autori barocchi. Si è classificato secondo al Concorso di Improvvisazione Organistica di Biarritz nel ‘95 e nel ‘97, ed è stato semifinalista nel ‘96 al Concorso Internazionale di improvvisazione di Haarlem. Come compositore ha al suo attivo un Terzo Premio al Concorso AGIMUS di Varenna nel ‘96; è autore di diverse cantate su testi sacri, di musica strumentale e cameristica eseguita con successo di pubblico e di critica. Svolge attività concertistica sia come solista che come accompagnatore di gruppi vocali e strumentali. Ha tenuto concerti in Germania, Francia, Svizzera e ha inciso per la Prominence (“Il grande organo del Santuario di Caravaggio” ‘96), per la Syrius (“Toccatas” ‘02, “Grand Etudes de Concert” ‘04), e per MV (Organisti e Maestri di Cappella del Duomo di Cremona ‘05). È titolare del grande organo della Cattedrale di Cremona e della Cattedra di Organo complementare e Canto gregoriano presso il Conservatorio di Torino.

Pieve di San Martino

Si tratta di un edificio settecentesco affiancato da un campanile cuspidato con sagomature nella torre. In seguito al terremoto del 1976 è stato ristrutturato con interventi radicali che ne hanno in parte mutato il precedente aspetto. Tra le opere d'arte più significative presenti nella pieve, sull'altare maggiore (scolpito nel 1749 dal gemonese Sebastiano Pischiutti) troviamo due statue di pregevole fattura, raffiguranti San Giovanni Battista e San Filippo Neri (trasformato in San Martino con l'espediente di mitria e pastorale posticci), firmate dallo scultore veneziano Francesco Bonazza (1729-1770) e comperate a Venezia. Il pulpito settecentesco fu invece indorato nel 1726 da Girolamo Agnese. Oltre alle sculture di Cristo e degli Evangelisti, scolpite con mano sicura e capace, vanno apprezzate le originali decorazioni (a forma di foglie e grappoli d'uva) che hanno quasi la funzione di colonne divisorie fra i vari riquadri. Si noti inoltre la secentesca tela con i Santi Rocco, Leonardo, Gottardo e Sebastiano e, in alto, la "Madonna con Bambino tra nubi"; troviamo inoltre un grazioso quadretto ex voto del 1655 con la Madonna della Cintura e una tela raffigurante il transito di San Giuseppe. Spicca, inoltre, l’organo antico di Angelo Morassi con 27 canne disposte a cuspide con ali convergenti.

 

Fotografia di Ulderica Da Pozzo

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