Il Barbiere di Siviglia Dopo i grandi consensi della scorsa edizione, ritorna l’Opera in Carnia con la produzione di un capolavoro tra i più rappresentati e amati al mondo. Opera buffa che mai ha mostrato segni di cedimento, se non nella difficile prima al Teatro Argentina di Roma nel 1816, quando fazioni ostili al cigno di Pesaro non sopportavano l’idea di veder superare così l’omonima Opera di Paisiello. Ma già dalle prime repliche fu chiaro che la storia d’amore tra Almaviva e Rosina nella versione di Gioachino Rossini e Cesare Sterbini, non sarebbe mai più tramontata. È Il Barbiere di Siviglia, o sia l’inutile precauzione, capolavoro tratto dalla commedia francese di Pierre de Beaumarchais del 1775, che dall’Ouverture al Finaletto dell’ultimo atto tiene da oltre duecento anni il pubblico incollato alla poltrona, tra risate a perdifiato e maliziosi ammiccamenti. Emergono in tutta la loro freschezza Figaro, il factotum della città, le complicità degli amanti e i sagaci travestimenti del Conte, oltre alla boria di Don Bartolo e Basilio, per una vicenda piena d’intrecci, arguzie e malintesi. Tra cavatine e arie senza tempo, duetti e brillanti pezzi d’assieme, rinvigoriti dall’orchestra dove il crescendo rossiniano è solo una delle particolarità lampanti, questo nuovo allestimento mantiene intatta la straordinarietà dello spirito buffo che rende quest’Opera unica e insuperata.
Biglietto unico 15 €, acquistabile dal 23 luglio presso: Fondazione Luigi Bon - Tolmezzo, via della Vittoria 4 - Colugna di Tavagnacco, via Patrioti 29 (martedì, mercoledì e venerdì dalle 15.00 alle 18.00) L'8 agosto la biglietteria aprirà alle 19.30 in Auditorium