I segni del genio Ferruccio Busoni li aveva nel dna. Figlio di pianista triestina, per metà bavarese, e di un clarinettista empolese, è nella musica che ha preso subito forma il suo inarrivabile talento. Il debutto come pianista all’età di sette anni, enfant prodige, poco dopo ammirato anche in qualità di compositore e improvvisatore, prima a Vienna e poi, per tutto il corso della sua vita, nei teatri, sui palcoscenici e nelle accademie più prestigiose al mondo. Nel centocinquantesimo anniversario della sua nascita, un concerto cameristico a lui dedicato è il miglior modo per ricordarlo, attraverso un programma in grado di mettere insieme gli archi sia in formazione solista, sia unitamente al clarinetto e al pianoforte, strumento prediletto da Ferruccio Busoni. Non solo pianista inarrivabile, compositore straordinario, ma anche grande didatta e teorico della musica, l’esperienza artistica del padre del nuovo classicismo Ferruccio Busoni, si dimostra essere tra le più intense e rivelatrici per il mondo della musica e della filosofia a cavallo tra Ottocento e Novecento.
I Solisti Laudensi sono specializzati nell' esecuzione del barocco trascritto dai compositori del ‘900 storico. Diretto da Fabio Merlini, l’ensemble collabora con solisti di alta levatura come Andrea Bacchetti, Katia Ricciarelli, Giuliano Carmignola, Dagoberto Linhares, Marco Fornaciari. Tengono regolari concerti nei teatri e nei festival dedicati più importanti d’Italia. L’ensemble incide in esclusiva per la nota etichetta Tactus Maurizio Moretta si è diplomato in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con il massimo dei voti. Si è perfezionato con Vincenzo Balzani e Ludwig Hoffmann. Vincitore di numerosi concorsi, tra cui il 7° Concorso Pianistico Internazionale Viotti di Varallo, ha intrapreso una ricca carriera concertistica che lo porta ad esibirsi in tutta Italia e all'estero, per associazioni prestigiose e in teatri rinomati.
Chiesa di Santo Stefano
Nella frazione di Piano d’Arta meritano una visita la chiesa parrocchiale, edificata nel 1781 e dalla singolare forma ottagonale, che è opera degli architetti tolmezzini Domenico e Angelo Schiavi; la chiesetta di San Nicolò degli Alzeri, sorta nel XIII secolo accanto a un rifugio per i monaci guerrieri e per i pellegrini diretti in Terra Santa; e quella di Santo Spirito a Chiusini, la cui costruzione venne decisa, secondo la tradizione, da due abitanti dell’antico borgo Chiusini, contenente al suo interno affreschi risalenti al XV secolo.
Fotografia di Ulderica Da Pozzo