Le più celebri ouvertures, arie e brani d’assieme della più pura tradizione del melodramma italiano, nella particolare quanto assai convincente trascrizione per pianoforte a quattro mani. Dalle Nozze di Mozart all’Adriana di Cilea, attraversando il trittico Bellini, Donizetti e Rossini, con incursioni nel Verdi più amato di Aida e Traviata, nella Turandot di Puccini e col finale riservato al poema sinfonico di Respighi. Due secoli di musica e canto su venti dita, tra gli ottantotto tasti del pianoforte. Quest’ultimo progetto dei fratelli Aurelio e Paolo Pollice, mette d’accordo melomani e cultori del recital pianistico, in quanto sa coniugare ad arte una selezionata raccolta dei momenti più alti del belcanto italiano, con le trascrizioni a volte improntate dagli stessi compositori, altre da rinomati autori, interpreti e arrangiatori di fine gusto come Paolo Serrao. Dalle atmosfere lunari della romanza Nessun dorma, ai crescendo rossiniani dell’ouverture La gazza ladra, le espressività del pianoforte si fanno interpreti del sentimento lirico attraverso l’ampia gamma delle intensità, delle altezze e dei colori, propria del principe degli strumenti da tasto.
Aurelio e Paolo Pollice dopo aver vinto singolarmente numerosi concorsi pianistici, sono stati per loro importanti gli studi con Vincenzo Vitale, Nunzio Montanari, Massimo Bertucci e Sergio Fiorentino. Svolgono un'intensa attività concertistica che li porta nelle più importanti città italiane per prestigiose società, tra cui a Roma, Milano, Napoli, Palermo e in Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Israele, U.S.A. e in Messico. Hanno eseguito numerosi concerti per pianoforte a quattro mani e due pianoforti e orchestra con celebri complessi come I Solisti di Sofia, I Solisti di Zagabria, la Camerata Russa, l’Orchestra Filarmonica Polacca e altri, registrando inoltre per Radio France, Radio Vaticana, RAI Radio Tre e Radio Clásica de Radio Nacional de Espana.
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Cercivento sorge tra la Valcalda e la Valle del But, dove circola il vento, curcum ventum come recita il latino popolare. Il paese accoglie le abitazioni tra le più belle e antiche della Carnia, come le case Citars (1577), Tiridin (1634), Morassi (1690), Vezzi e Pitt. Tra i luoghi d’interesse più frequentati, la Pieve di San Martino, le cui prime notizie scritte risalgono al primo Trecento.
Il comune presenta il progetto: "Cercivento: una bibbia a cielo aperto". Tre percorsi biblici a tema (10 momenti fondamentali della storia della salvezza, la via di Maria, la via della Misericordia) e tre opere (il Giudizio Universale, il Buon Samaritano e la Trasfigurazione) realizzate in mosaico, fotoceramica e dipinti ed esposte sulle pareti di case private ed edifici pubblici. La Sacra Scrittura diviene percorso culturale e di riflessione spirituale, valorizzando le bellezze architettoniche di questo piccolo borgo di montagna.
Fotografia di Ulderica Da Pozzo