ARIA
«Nel 2019 camminando per Parigi, i miei occhi videro un piccolo libro per terra. Era “Oscariana” di Oscar Wilde. Qualche giorno dopo cominciai la stesura del primo brano di questo disco, “Oscariana”, con l’idea di sovrapporre diversi livelli di suono. Questo lavoro ha richiesto circa due anni di studio e la costruzione di partiture individuali, come fossero tre strumenti differenti e tre strumentisti che si incontrano a Parigi in un giorno qualsiasi e decidono di fare musica insieme». Christian Lavernier è vincitore del primo premio assoluto in importanti concorsi internazionali tra i quali: Concorso Internazionale, Johannes Brahms, Concorso Internazionale Francesco Forgione, Concorso Nazionale Isole Borromee, Concorso Internazionale Paul Harris.
Si è esibito in importanti festival in tutto il mondo tra cui: Accademia Internazionale di S. Cecilia di Roma, Magnitogosk International Guitar Festival, Festival Internazionale Andrès Segovia di Linares, Thailand International Guitar Festival, Bunka Kaikan Recital Hall di Tokyo, Aalborg International Guitar Festival, Clarke Recital Hall di Miami Florida, Hong Kong International Guitar Festival, Shenzhen International Guitar Festival, London International Guitar Festival, Istanbul International Guitar Festival. Ha collaborato con importanti musicisti e compositori, trai quali: A. Corghi, A. Colla, N. Campogrande. Dal 2013 ha preso parte a collaborazioni con artisti di svariati generi musicali, quali: T. Emmanuel, A. Ruggero, S. Jane Morris, P. Finger.
Chiesa di Sant'Osvaldo
Sembra che già un documento del 1328 attestasse l’esistenza a Sauris di Sotto di un edificio sacro dedicato a S. Osvaldo. Il suo culto fu portato verosimilmente dai fondatori della comunità, arrivati dall’Austria. Nel ’600 e nel ’700 il santuario di Sauris fu uno dei centri devozionali più noti e prestigiosi della Repubblica Veneta, meta di centinaia di pellegrini provenienti dal Friuli, dal Cadore, dalle città del Veneto e in particolare da Venezia. Per ospitarli, l’edificio fu più volte ampliato e rimaneggiato nel corso dei secoli, come ha rivelato anche il recente restauro. All’esterno la struttura è caratterizzata dal campanile dalla caratteristica guglia a cipolla; dalla copertura del tetto in scàndole di larice; dal basamento in conci di tufo locale, utilizzati anche per marcare gli spigoli delle murature; dal bel rosone sulla facciata. Il restauro ha riportato alla luce parte della decorazione a fresco delle murature, delle finestre e delle lunette dell’abside, nonché una meridiana del 1785 e numerose scritte lasciate dai pellegrini tra la metà del ’600 e i primi decenni del ’700. Nel presbiterio troneggia lo splendido Flügelaltar (altare a portelle) di Michael Parth da Brunico (1524); In legno intagliato, dorato e dipinto, è un esempio di stile tardo-gotico tedesco. In fondo alla navata destra si trova un altro altare dedicato a S. Osvaldo, opera di Gian Francesco Comuzzo da Gemona (1658). A metà della navata sinistra è collocato l’altare della Madonna della Cintura (XVII sec.; pala settecentesca). Sul soffitto sono affrescati, con modi popolareschi, la Morte di S. Osvaldo e l’Assunzione della Vergine. Da notare ancora, appoggiati a due pilastri, gli stendardi processionali con placche in argento di S. Osvaldo e della Madonna della Cintura (manifattura veneziana, sec. XVIII).
Fotografia di Ulderica Da Pozzo