È la Spagna la protagonista di questo recital chitarristico che abbraccia quattro secoli di storia, dalla prima metà del ‘500 alla fine del XX secolo. Da Luis de Milán, di cui si hanno poche notizie, ma si sa che lavorò per lungo tempo alla corte di Ferdinando D’Aragona a Valencia, a Joaquín Rodrigo, musicista e compositore non vedente, scomparso alle soglie del 2000 e grande ammiratore di Manuel De Falla, a cui dedica diversi lavori. A tratteggiare con mirate composizioni per le sei corde l’evoluzione della scrittura in ambito impressionistico, intervengono Albéniz e Granados, compositori coevi e tra le massime espressioni della scuola musicale nazionale spagnola. Ad anticiparli nel programma, la Suite dell’italiano Mario Castelnuovo-Tedesco, di cui quest’anno ricorrono i cinquant’anni dalla morte, che s’ispira a Cervantes come omaggio a uno dei primi e massimi esponenti della letteratura spagnola. La solista Adalisa Castellaneta, concertista e didatta rinomata, con una solida carriera alle spalle e spesso invitata a festival e stagioni di gran nomea, è prediletta esegeta di questo repertorio, in virtù della sua fine poetica, di un temperamento fervido e una tecnica ineccepibile.