Fondazione Luigi Bon
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Apollon Quartet

Zuglio
Pieve di San Pietro in Carnia
19 / 08
Giovedì 19 Agosto 2010 - Ore 20:45

Pavel Kudelásek, Radek Křižanovský violino

Pavel Ciprys viola
Pavel Verner violoncello

 

B. Smetana

Quartetto d’archi in re minore n. 2

G. Puccini

Crisantemi

J. Filas

Quartetto d‘archi n. 2 “Return of the lost son”

F. Schubert 

Quartetto d‘archi in re minore "La morte e la fanciulla"

Il repertorio dell’ APOLLON QUARTET comprende compositori classici come Mozart, Beethoven, Dvoràk e Janacek ma anche nomi inusuali per la musica da camera, come Gillespie, Coltrane e Corea. Questo è il punto di forza di questo quartetto, che attrae pubblico e positive critiche in ogni sua performance.

L’Apollon Quartet ha collaborato in molti progetti per la Radio televisione della repubblica Ceca affiancandosi anche alla Radio Prague Symphony Orchestra.

L’incisione di numerosi cd nei quali si possono riconoscere diversi stili musicali, e la partecipazione del quartetto a diversi prestigiosi festival tra cui Bruckner Festival di Karlsruhe, il Festival di Musica da Camera di Bolzano, nonché in tournèe in diverse nazioni (Giappone, Spagna, Germania, Belgio, Inghilterra), hanno fatto sì che l’Apollon Quartet sia conosciuto universalmente. Per le performaces che vedono in primo piano le composizioni jazz, il quartetto si avvale degli arrangiamenti del Turtle Island String Quartet.

Pieve di San Pietro in Carnia

Fondato pochi decenni prima di Cristo lungo la riva destra del torrente Bût, Zuglio, il cui nome in origine era Iulium Carnicum, è un antico centro romano nato molto probabilmente durante il proconsolato di Giulio Cesare (58-49 a.C.). Di mirabile bellezza la Pieve matrice di San Pietro, la cui configurazione gotica attualmente esistente, ad un’unica navata e tre altari, fu voluta nel 1312 dal patriarca di Aquileia.

Al suo interno troviamo l’ancona lignea di Sant’Antonio Abate, in stile rinascimentale, racchiusa in due incorniciature barocche e attribuita a Gian Domenico Dall’Occhio e la pala dell’altare maggiore di Domenico da Tolmezzo. Il Cristo ligneo del 1550, situato nell’architrave dell’arco principale, misura quasi due metri di altezza ed è opera di bottega nordica. All’esterno, il portico ha subito dei rimaneggiamenti, ma sopravvive la bifora romanica. Il pianoro che si incontra all’inizio della salita, verso la Pieve, ha una storia molto antica, ogni anno, in questo luogo, nella ricorrenza dell’Ascensione, si svolge il rito del “Bacio delle Croci”.

 

Fotografia di Ulderica Da Pozzo

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