Fondazione Luigi Bon
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Orchestra Giovanile Alpina

Pontebba
Pieve di Santa Maria Maggiore
29 / 07
Domenica 29 Luglio 2018 - Ore 20:45

Valerio Scarano violino
Orchestra Giovanile Alpina HEurOpen
Alfonso Scarano direttore
 

F. Mendelssohn Bartholdy

Ouverture “Le grotte di Fingal” Op. 26

L. van Beethoven

Romanza in fa magg. per violino e orchestra

C. Saint-Saëns

Introduzione e Rondò capriccioso per violino e orchestra

L. van Beethoven

Sinfonia n. 8 in fa magg. Op. 93

 

 

 

Ritorna l’Orchestra Giovanile Alpina con grandi pagine sinfoniche, preparate ed eseguite sotto la guida di illustri personalità internazionali. In questo concerto dalle tinte forti, per l’acceso programma dichiaratamente romantico in cui Beethoven capeggia alternandosi al genio di Amburgo, Mendelssohn, e a Saint-Saëns, da molti definito “il più tedesco di tutti i compositori francesi”, sarà evidente la tempra della giovane formazione sotto la guida dell’impeccabile bacchetta di Alfonso Scarano. Già direttore principale d’importanti compagini ed enti artistici, è stato recentemente riconfermato alla guida della Thailand Philharmonic Orchestra e della Severočeská Filharmonie di Teplice. A Pontebba porterà con sé il figlio Valerio Scarano, violinista enfant prodige che all’età di 15 anni ha già collezionato una serie impressionante di primi premi a concorsi internazionali. A lui il compito di eseguire da solista le parti centrali del programma, mentre gli estremi vedranno l’ouverture ispirata da leggende nordiche e la penultima Sinfonia beethoveniana, capace secondo il musicologo Paul Bekker di far sentire “la liberazione da ogni peso terrestre, l’assoluto superamento della materia verso una forma di pura saggezza speculativa”.

Pieve di Santa Maria Maggiore

Tra le maggiori bellezze architettoniche di Pontebba, sicuramente è da citare la Pieve di Santa Maria Maggiore, custode dello splendido altare ligneo a sportelli, Flügelaltar, che in lingua tedesca significa “Altare Alato”. Il nome deriva dal fatto che esso è costituito da un corpo centrale con due portelle mobili. Questo altare tardo-gotico è datato 1517 ed è, probabilmente, il capolavoro del Maestro Enrico da Villaco.

Per la qualità degli intagli, pare sia proprio opera dello stesso maestro e che sia il prototipo, di qualità mai più eguagliata, di una serie di altari, simili per impostazione, diffusi in diverse chiese austriache. Sia le sculture lignee che le pitture denotano un certo influsso rinascimentale italiano, assumendo un aspetto meno cupo e più “naturalistico". Dal punto di vista esecutivo l’altare si distingue per una superba, raffinatissima tecnica di realizzazione, fin nei minimi particolari, minuziosamente creati.

 

Fotografia di Ulderica Da Pozzo

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