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Messa in Do min W.A.Mozart

Tolmezzo
Prà Castello
26 / 06
Sabato 26 Giugno 2010 - Ore 20:45

Barbara Fink soprano I
Barbara Pöltl soprano II
Andrejus Kalinovas tenore
Wilfried Zelinka basso
CORO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Domkantorei Graz
FVG MITTELEUROPA ORCHESTRA

Paolo Paroni direttore

 

W.  A. Mozart

Sonata da chiesa in Do magg. K 336, per organo e orchestra

Sonata da chiesa in Do magg. K 329, per organo e orchestra

Messa in Do minore KV 427 per soli, coro e orchestra

Il CORO DEL FRIULI VENEZIA GIULIAe la DOMKANTOREI DI GRAZ collaborano da alcuni anni in un progetto comune, nella condivisione delle esperienze e nei percorsi concertistici che già più volte hanno avuto modo di incrociarsi. Nel 2009 hanno cantato insieme nella Basilica di Pecs, in Ungheria, ne La Creazione di Haydn e nel Duomo di Tolmezzo nella Matthaus Passion di Bach. Nell’ottica di uno scambio continuo di idee, risorse umane e esperienze concertistiche sognano un Euroregione culturale e molti sono i progetti che hanno in cantiere per il futuro. Nel 2011 saranno insieme in Israele e continuano nella monumentale fatica della realizzazione dell’intero ciclo delle 200 Cantate sacre di Bach. La Domkantorei nel progetto Bach XXI, cominciato nel 2000 è giunta già a metà dell’opera, mentre il Coro del Friuli Venezia Giulia ha da poco superato le 30 Cantate. La Messa in do minore di Mozart, con i suoi numeri a doppio coro, ben concilia questo spirito e si apre come una nuova sfida e un auspicio per sempre più proficue collaborazioni.

Prà Castello

Il castello sorgeva sulle pendici del monte Strabùt, in una posizione panoramica, sul bordo inferiore dell’ampio poggio che sta sopra l’abitato di Tolmezzo e che conserva ancora il nome di Prà Castello.
Aveva pianta rettangolare con lati di 40 metri per 28, con una serie di vani allineati su almeno due piani sui lati nord e sud, raccolti attorno ad una corte porticata. Gli angoli erano rinforzati da quattro torri ed una quinta torre, merlata e di dimensioni maggiori, si ergeva al centro. All’esterno del castello sul lato di ponente si estendeva un’ampia aia recintata da un muro ed in parte occupata da stalle, nella quale si muovevano con una certa libertà gli animali da cortile: galline, pecore, capre ed anche bovini, necessari per le esigenze di vita del castello e per le stesse esigenze, sul lato di levante del castello una cinta muraria merlata racchiudeva un verziere (orto).  A monte, il complesso era difeso da un fossato, nel quale convogliavano le acque della parte superiore del pendio. Al castello si poteva accedere da due strade: una lo raggiungeva da ponente con una mulattiera che dalla Cascina saliva, protetta verso valle da un muro merlato, fino ad una robusta torre di guardia (munita forse da un ponte levatoio) che immetteva nell’aia adiacente al castello; l’altra strada, da levante, si staccava dalla carreggiata proveniente da Amaro e saliva sul Pra’ Castello, probabilmente controllata da una torre di guardia (ma di questa non si è trovata traccia).
Il castello venne gravemente danneggiato da un terremoto nel 1348 e, probabilmente, venne subito restaurato e lavori di riparazione vennero eseguite anche nel 1397. In epoca “Veneziana” (1420-1797) nel 1426, il castello risulta scoperchiato a causa dello scoppio di una bombarda e lavori di riparazione e fortificazione vennero eseguiti nel 1447. Nel 1788, un terremoto lo mandò definitivamente in rovina. Il castello non venne riparato ma la sua funzione storica si era già compiuta, quando nella “Terra di Tolmezzo”, cittadina fortificata , venne costruita una sede per la Gastaldia di Carnia (chiamata anche Casa del Patriarca).
A metà del 19° secolo furono abbattuti i muri diroccati del vecchio castello e con le stesse pietre vennero consolidati gli attuali terrazzamenti sui quali, nei primi anni trenta del 20° secolo, venne costruita una Colonia elioterapica che fu attiva a favore dei bambini del Comune di Tolmezzo prima e dopo della Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1998 la Colonia elioterapica (con il sua alto portico, la cucina ed i servizi) ormai diroccata, fu demolita ed ora in Pra’ Castello, sono ben visibili i terrazzamenti ove sorgeva il massiccio castello di Tolmezzo.

 

Fotografia di Ulderica Da Pozzo

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